lunedì 29 novembre 2010

L'attività estrattiva nei Colli Euganei



Dal punto di vista produttivo va ricordato che, essendo i Colli Euganei le uniche formazioni rocciose di un vasto comprensorio territoriale, che si estende alle provincie di Padova, Venezia, Rovigo, Ferrara e Mantova, ad essi si è attinto, fin dall'epoca romana, per coprire il fabbisogno interno di materiali lapidei, oltre che per soddisfare la domanda esterna generata dalla qualità e dalle caratteristiche tecnologiche peculiari delle rocce locali.

I reperti archeologici nelle zone termali di Abano Terme e Montegrotto Terme (Padova), e delle città romaniche del Veneto, evidenziano l'impiego della "trachite" sin dai primi insediamenti dei Paleoveneti nel primo millennio a.C. (periodo Atestino).
Fu estratta ed usata come pietra da pavimentazione stradale fin dall'epoca romana, come dimostrano tutti gli scavi ed i reperti in città romane da Adria fino ad Altino e fino alle campagne veronesi (e pure le antiche discariche presso la cava).
Tralasciando le cave coltivate in epoca antica, è indubbio che l'attività estrattiva della trachite si concentrò a partire da V-VI secolo da parte dei Bizantini e nell'età medievale, in particolar modo sull'avamposto collinare di Monselice (Padova), mons selicis (monte delle selici), tanto che Ezzelino da Romano nel XIII secolo eresse un castello merlato e fortificato da mura, sul "Colle della Rocca", poi ampliato dai Carraresi attorno al 1330. La trachite diventò ben presto materiale insostituibile per le costruzioni di edifici, castelli, monasteri, strade e mura di fortificazione delle città (v. mura di Padova).

Durante la Repubblica Veneta fu usata soprattutto per i tipici lastricati di Venezia (v. Piazza S. Marco, severo banco di prova per le sue qualità tecniche, tanto che ancora oggi è richiesta per le sue caratteristiche di particolare resistenza all'azione della salsedine) e delle città contermini. Ne fu inoltre fatto largo uso per i consolidamenti delle opere di difesa idraulica, data la comoda e utilissima rete fluviale; numerosi sono infatti i ricordi dei trasporti della roccia trachitica verso le zone marine con chiatte e burci dell'epoca, trainate da cavalli, per costruire le "difese della laguna". Celebri le dighe in soccorso ai lidi sabbiosi, periodicamente sommersi dall'acqua, spazzati dal vento e dalle mareggiate.

A seguito dell'unificazione territoriale ottocentesca, i Colli Euganei persero la propria funzione millenaria di controllo della Pianura Padana circostante, e s'intensificò nel breve volgere di mezzo secolo un'intensa attività estrattiva della "trachite": unica attività produttiva capace d'impegnare la popolosa massa di contadini espulsa dalle campagne. Accadde praticamente all'indomani dell'annessione del Veneto all'Italia nel 1866.
L'estrazione della "trachite" nel periodo fra le guerre mondiali fu favorita dall'applicazione di nuove tecnologie: sia nell'attività di cava, dove dai rudimentali scalpelli si passò alla dinamite, quindi al filo elicoidale ed all'aria compressa; che in quella di trasporto, dove per il trasferimento dalle zone di produzione all'imbarco sui natanti, si passò dai tradizionali carri dalle grandi ruote trainati da cavalli, ai carrelli su binari e poi ai primi autocarri.

La legge n. 1097 del 29-11-1971, per la tutela delle bellezze naturali ed ambientali dei Colli Euganei, ha imposto la immediata e definitiva cessazione di tutte le cave per la produzione di pietrame e pietrisco di ogni genere (il censimento del 1983 aveva rilevato 170 cave, di cui 18 attive, 6 di calcare e 12 di trachite) ed ha regolamentato più severamente la continuazione dell'attività di tutte le altre cave, tramite progetti finalizzati ad un recupero ambientale dei siti estrattivi, con limitate quantità di materiale da estrarre. In questo modo ora sono rimasti attivi esclusivamente quei pochi siti estrattivi fondamentali per la produzione di materiale lapideo di pregio, che si inserisce nelle importanti opere di restauro dei centri storici veneti, a partire da Venezia: attualmente in tutto il comprensorio collinare euganeo sono attive solo 6 cave nel bacino estrattivo di Zovon di
, e 2 cave nel bacino estrattivo di Montemerlo.

PROGRAMMA SETTIMANALE...




Martedì:
In Storia interrogo sul primo capitolo, sulle scoperte geografiche e sulle civiltà precolombiane.

Mercoledì:
Interrogo in Letteratura e procedo con la spiegazione della Divina Commedia.
Studiate bene la vita di Dante, le date della Commedia, il tema del viaggio e lo spazio concepito dall'autore fiorentino, il significato di allegoria, la divisione dell'Inferno, il primo canto. Vi servirà per l'interrogazione rispondere alle domande per casa; studiatele e ripetete le risposte ad alta voce.
Ripassate gli altri argomenti di Letteratura (v. domande di riepilogo nel blog e nei vostri quaderni).
Svolgete gli esercizi relativi al primo canto.

In Antologia leggiamo brani relativi all'autobiografia.

Giovedì
In Epica procediamo con la Divina Commedia.

Interrogo in Storia. In generale, allenatevi ad esporre e mentre parlate provate a controllare il lessico e la struttura delle frasi.

Sabato
In Epica interrogo e procediamo con la lettura dei Canti dell'Inferno.
In grammatica avanziamo con l'analisi logica. Svolgete con attenzione i compiti assegnati per casa (questo vale sempre, naturalmente, per tutte le materie...). Stavolta, in particolare, verificate di aver capito bene il complemento d'agente e di causa efficiente. Svolgete l'esercizio assegnato per casa.

In geografia interrogo e procediamo con il settore secondario in Europa. Rispondete alle doande della mini verifica.

Tema per casa!!!

Consigli per il metodo di studio (da leggere dal basso verso l'alto..)









lunedì 22 novembre 2010

LE CIVILTA' PRECOLOMBIANE

Quando Cristoforo Colombo giunse in America, nel 1492 d.C., non trovò un paese disabitato, ma popoli che avevano sviluppato, nelle terre situate tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno, civiltà raffinate ed evolute.
Si trattava dei Maya, degli Inca e degli Aztechi, insediate in quelle zone fin dal 1500 a.C. I Maya vivevano soprattutto nella zona definita dagli archeologi Mesoamerica (Messico meridionale fino al Guatemala, al Belize e in parte all' Honduras e al El Salvador), gli Aztechi nella cosiddetta Area Intermedia e gli Inca nell'Area Andina.

Maya

Mappa - Impero Maya
mappa Maya Clicca sulla mappa per scoprire l'Impero Maya e le sue città.

I bis-bis-bis nonni dei Maya, probabilmente, erano nomadi originari dell'Asia. Poi, dopo aver imparato a coltivare le piante selvatiche, si stabilirono nelle regioni a Sud del Messico. L' insediamento più antico è considerato Cuello, in Belize, che risale al 2000 a.C.

peperonciniI Maya si dedicavano, tra le altre attività alla raccolta di frutti selvatici (papaia, noci, sapodilla e spezie, quali peperoncino, vaniglia e origano) e all'agricoltura (mais, fagioli, zucche, cacao, tabacco).

Diverse le tecniche di coltivazione: "a maggese" ed "estensivo". Nel primo caso ai campi veniva concesso di prendersi un periodo di vacanza della durata di tre anni, che si alternava ad un anno di semina. Questo procedimento permetteva al terreno di riprendersi e dare frutti migliori negli anni successivi.

agricoltura MayaNel secondo caso (sistema estensivo), i campi non venivano mai messi a riposo, ma erano generalmente terreni ricchi d'acqua come le valli alluvionali. Anche il commercio aveva la sua importanza: giadeite, sale, cacao e prodotti locali in cambio di beni utilitari. L'alimento base per i Maya era il mais che veniva cucinato, dalle donne, in mille modi.
I chicchi del mais venivano posti in un vaso largo di terracotta, con acqua e calce, e lasciati riposare una notte intera. In questo modo si ammorbidivano e perdevano la buccia. La mattina successiva venivano trasformati in farina grossa.

vasi mayaPoco prima del pasto, un po' di farina veniva disposta su lunghe foglie di banano e fatta cuocere in appositi contenitori di terracotta. E voilà! Tortillas belle morbide, dopo una breve permanenza sulla brace, erano pronte. Ma non dobbiamo pensare che i Maya si ingozzassero di mais mattina, pomeriggio e sera.
Anche se, ironia della sorte, dopo una vita a base di questo cereale, da morti venivano sepolti con la bocca riempita di... mais macinato.
fagioliOltre a una o più perle di giadeite. Esistevano, infatti, oltre ai tipici chicchi gialli, anche i cosiddetti "tamales" (= foglie di granoturco ripiene bollite nell'acqua), i peperoncini pestati e i fagioli neri bolliti (avete presente quelli che i cercatori d'oro si cucinavano nel gamellino?).
E se un Maya si ammalava? Nessuna paura: c'era lo sciamano che con erbe, preghiere, riti magici, salassi e diete cercava, in men che non si dica, di rendere nuovamente arzillo e pimpante il paziente. E forse tutto questo serviva se la vita media di un maya s'aggirava intorno ai 40-50 che, per l'epoca, non era male!

Aztechi

Mappa - Impero Azteco
Impero Azteco Clicca sulla mappa per scoprire l'Impero azteco e le sue città.

Gli Aztechi si stabilirono nella Valle del Messico nel XII secolo, dopo decenni di vita nomade.

Una leggenda narra che l'oracolo del dio Huitzilopochtli aveva predetto che la capitale degli Aztechi sarebbe stata fondata nel luogo in cui il popolo in cammino avrebbe incontrato... un'aquila su un cactus, con nel becco un serpente.

Così avvenne (ancora oggi questa immagine è simbolo del Messico) e la capitale, fondata nel 1325, fu chiamata Tenochtitlàn ovvero "il luogo del frutto del cactus". Sicuramente uno degli imperatori più importanti fu Montezuma: fu lui, alla fine del XV secolo, ad estendere l'impero Azteco dalla costa del Golfo al Pacifico, a sud fino al Guatemala e El Salvador.
peperoncinoGli Aztechi coltivavano mais, soprattutto, ma anche fave, zucche, peperoni verdi e rossi, pomodori, avocados, cotone, tabacco, "chia" - una sorta di salvia.
E sulla costa: cacao, vaniglia, ananas, mentre nelle valli la "batata", ovvero la patata dolce. Per aumentare la superficie coltivabile, gli Aztechi costruirono i cosiddetti "chinampas", dei piccoli isolotti di fango fissati al fondo con graticci di canne e radici.
Quando nasceva un bambino i sacerdoti consultavano una sorta di libro degli oroscopi per verificare se il neonato era nato sotto una buona stella. Il nome del piccolo era strettamente legato al giorno della nascita, mentre quello delle bambine comprendeva sempre la parola "xochitl", ovvero fiore.

AztechiLa società azteca era patriarcale. Quando una donna si sposava entrava a far parte del clan del marito che, se ricco, poteva concedersi anche più di una moglie. Solo gli aristocratici, poi, potevano sfoggiare oro e gemme considerati segni distintivi dello status sociale.
Gli Aztechi, come altre civiltà precolombiane, praticavano il sacrificio umano (perlopiù con un prigioniero di guerra). Questo avveniva soprattutto durante la Festa ("Nahuollin") in onore del dio Sole che, si credeva, si nutrisse solo di "calchiuatl", sangue umano, considerato il nettare degli dei.
Per questo motivo gli Aztechi erano continuamente in guerra con i propri vicini: non per sete di conquista, ma per procurarsi potenziali vittime sacrificali. D'altronde il Sole era la vita e offenderlo avrebbe significato la morte di tutto un popolo!

Inca

Mappa - Impero Inca
Impero Inca Clicca sulla mappa per scoprire l'Impero Inca e le sue città.

Gli Inca entrarono da protagonisti nella storia del Sud America nel XIII secolo e più esattamente in Perù e nell'area andina. L'impero Inca durò 150 anni ed ebbe 13 imperatori.

Machu PicchuL'ultimo, Atahualpa, catturato nel 1532, fu fatto strangolare dal conquistador Francisco Pizarro. Il territorio abitato dagli Inca era molto vasto e comprendeva deserto, giungla e montagna. Proprio per rendere coltivabili anche i pendii più scoscesi, venivano costruiti, lungo i versanti delle valli, dei terrazzamenti costantemente irrigati grazie ad un complicato sistema di chiuse e cisterne.
Alimento base era la patata (con 250 varietà di diverse dimensioni e colori, dal giallo, al bruno, al nero al rosso), seguito dal mais, dalle zucche, dai fagioli, dai peperoni, dalla manioca, dalle arachidi e dai pomodori.

oro IncaGli Inca possedevano inoltre miniere da cui estrevano metalli come il rame, il bronzo, l'argento e l'oro.
Non è un caso che gli orafi andini fossero abilissimi nella confezione di monili ed oggetti vari.

Nella comunità Inca esisteva un rigido sistema di leggi. La colpa più grave era il furto, che veniva punito con la pena di morte. I reati minori venivano, invece, puniti "solamente" con la mutilazione di occhi, labbra ed altre parti del corpo.

SEMPRE GRAMMATICA: PREDICATO VERBALE E PREDICATO NOMINALE

  1. Innanzitutto è bene individuare il verbo (o predicato) nella frase. Ricordatevi che il verbo indica sempre l’azione che viene compiuta (o subita) dal soggetto.
  2. Una volta individuato, chiedetevi qual è la forma del verbo all’infinito. Ad esempio: “è tornato” sarà voce del verbo “tornare”; mentre “è bello” sarà voce del verbo “essere”.
  3. Se il verbo all’infinito è diverso da “essere”, si è quasi sicuramente in presenza di un predicato verbale. Se il verbo all’infinito è “essere”, si presentano due casi: o si tratta di un uso indipendente del verbo (come nei casi in cui “essere” è usato col significato di “stare”, “esistere”) e in tal caso sarà un predicato verbale; oppure “essere” è seguito da un nome o da un aggettivo, e in tal caso si è in presenza di un predicato nominale.
  4. Attento/a ai VERBI COPULATIVI, i quali possono svolgere la funzione di copula al posto del verbo essere: sembrare, divenire, riuscire
  5. Quindi perché vi sia un predicato nominale ci vuole necessariamente il verbo “essere” seguito da un nome o da un aggettivo.
  6. Nel predicato nominale il verbo “essere” prende il nome di “copula”, mentre il nome o aggettivo che segue sarà il “nome del predicato”. Copula più nome del predicato costituiscono il predicato nominale.
  7. Facciamo un esempio. Nella frase “Luca è un ragazzo intelligente”, il predicato è “è un ragazzo intelligente”. Si tratta di un predicato nominale perché c’è una forma del verbo “essere” (”è”) più un nome (”un ragazzo”). “è” è la copula; “un ragazzo” è il nome del predicato; “intelligente” è semplicemente un attributo (o aggettivo) riferito al nome del predicato.
  8. A proposito, parlando di regole grammaticali, ricordatevi sempre che la teoria da sola non basta, ci vuole sempre tanto tanto esercizio!

I complementi di agente e di causa efficiente



Il complemento di agente (dal latino: agens = colui che agisce) indica la persona, l'animale o la cosa personificata che compie l'azione espressa mediante un verbo di forma passiva. Quando l'azione (passiva) è compiuta da una cosa inanimata, questa prende il nome di complemento di causa efficiente. Le domande a cui rispondono questi complementi sono: da chi? da che cosa?

Grande meraviglia è stata manifestata dai lettori

Improvvisamente sono stato chiamato dal direttore

La luna è stata raggiunta dagli astronauti

Il dominio del Mediterraneo fu conquistato da Roma

La nuova strada sarà aperta dalle ruspe

NOTA BENE
La trasformazione di una frase dall'attivo al passivo (e viceversa) è un mezzo efficace per rendersi conto se il verbo è transitivo o intransitivo, poiché solo i verbi transitivi possono avere forma attiva e passiva.

ORA PROVA TU...

Esercizio 1. Sottolinea nelle seguenti frasi il complemento d’agente e di causa efficiente:

1. La nuova cattedrale della nostra città è stata progettata da un famoso architetto. - 2. Molti furono i popoli sottomessi dai Romani. - 3. Il paese è stato devastato da una alluvione improvvisa. - 4. L’assenza del principale accusato fu notata da tutti. - 5. Molta valide iniziative saranno prese dal nuovo governo. -6. Il grande evento venne pubblicizzato da tutti i quotidiani. - 7. I Galli furono sconfitti da Cesare in varie battaglie memorabili. - 8. L’incidente sull’autostrada è stato provocato dall’eccessiva velocità. - 9. Molti segreti dell’antico Egitto sono stati svelati da esperti archeologi. - 10. L’incontro è stato seguito da migliaia di giovani.

PROGRAMMA SETTIMANALE...


Lunedì:
In Grammatica procediamo con i diversi tipi di complementi.

Martedì:
In Storia interrogo sul primo capitolo e sulle scoperte geografiche. Una persona per gruppo esporrà le diverse civiltà precolombiane. Vi consegnerò lo schema di Maya, Aztechi e Inca.

Mercoledì:
Interrogo in Letteratura e procedo con la spiegazione della Divina Commedia.
Studiate bene la vita di Dante, le date della Commedia, il tema del viaggio e lo spazio concepito dall'autore fiorentino. Leggete per casa il significato dell'allegoria. Vi servirà per l'interrogazione rispondere alle domande per casa; studiatele e ripetete le risposte ad alta voce.
Ripassate gli altri argomenti di Letteratura (v. domande di riepilogo nel blog e nei vostri quaderni)

In Antologia leggiamo brani relativi alla pagina di diario.

Giovedì

In Epica procediamo con la Divina Commedia.

Interrogo in Storia. Svolgete quindi i compiti assegnati per casa per prepararvi in maniera adeguata. In generale, allenatevi ad esporre e mentre parlate provate a controllare il lessico e la struttura delle frasi.
N.B.: non preparatevi solo un discorso unitario, ma rispondete alle domande guida.

Sabato
In Epica interrogo e procediamo con la lettura dei Canti dell'Inferno.
In grammatica avanziamo con l'analisi logica. Svolgete con attenzione i compiti assegnati per casa (questo vale sempre, naturalmente, per tutte le materie...). Stavolta, in particolare, verificate di aver capito bene il complemento d'agente e di causa efficiente.

In geografia interrogo e spiego il settore secondario in Europa.

Svolgere il tema per casa!!!

domenica 21 novembre 2010

TITOLI DI ITALIANO

1. Scrivi alcune pagine di diario in cui ti sfoghi per un litigio avuto con un’amica (o un amico) da cui hai ricevuto un grande dispiacere. Cerca di esprimere il sentimento di amicizia che vi ha legato e che probabilmente vi legherà ancora, se farete pace.

2. Scrivi una lettera a un amico in cui racconti un viaggio, lontano o vicino che sia, in luogo che si è particolarmente impresso nella tua memoria.


3. Scrivi alcune pagine di diario come se fossi un insegnante che racconta una giornata vissuta a scuola ed in particolare con la tua classe.

4. Scrivi una lettera ad un bambino che frequenta la quinta elementare nel tuo stesso Istituto. Raccontagli cosa lo aspetta nel passaggio alla Scuola media, dagli alcuni consigli, rassicuralo o mettilo in guardia.

martedì 16 novembre 2010

Diversi tipi di coltivazione


Per agricoltura intensiva si intente uno sfruttamento del terreno al massimo delle sue potenzialità e del suo rendimento, sia in termini di spazio che di coltivazione.

Alle origini, la coltura intensiva si basava sulla fertilità di alcuni suoli, associata a climi favorevoli, il che rendeva possibile ottenere elevate rese. Come contropartita, sono richieste maggiori cure e maggiori risorse - p.es. più acqua per l'irrigazione e più personale per la raccolta.

L'affermazione generalizzata della coltura intensiva si ha definitivamente solo nell'Inghilterra del XVII secolo con la nascita delle aziende agrarie capitalistiche durante la Rivoluzione Agricola. Da lì prese piede anche nelle altre nazioni europee.

Il maggiore sfruttamento è dato dall'utilizzo di innovazioni tecnologiche, nonché di macchinari datti a rendere più rapidi i processi di lavorazione. Tra queste possiamo citare il terrazzamento per esempio.

Normalmente lo sviluppo agricolo di tipo intensivo è considerato più avanzato di quello estensivo perché implica l'utilizzo di nuove tecnologie e nuove tecniche, è tipico quindi delle piccole proprietà terriere che si affidano a questo metodo per produrre di più, la coltura estensiva è invece tipica del latifondo e delle grandi estensioni di coltivazioni. Gli Stati Uniti fanno eccezione: lì a causa della scarsità di manodopera, le operazioni agricole sulle immense estensioni di terre coltivate furono meccanizzate contemporaneamente all'Inghilterra.


Nell'agricoltura estensiva tradizionale si fa scarso uso di macchinari e gli investimenti sono minimi. Tale tipo di agricoltura si differenzia da quella intensiva, proprio per la quantità di input immessi per unità di superficie. I suoli necessariamente devono essere molto estesi, e spesso una parte di essi è lasciata a riposo (maggese) o adibita al pascolo.

L’agricoltura estensiva si prefigge di raggiungere nel complesso una produzione notevole, è praticata in Paesi come l’Argentina, dove numerose aziende agricole sono vaste anche molte migliaia di ettari. Le tecniche produttive utilizzate non sempre sono molto moderne e i proprietari normalmente non investono forti capitali per migliorare il terreno e per compiere opere d’irrigazione. Di conseguenza si ottiene uno scarso rendimento per ettaro anche se il proprietario riesce ad ottenere una quantità di prodotto complessivamente notevole vista la vastità dei possedimenti e può avere qualche guadagno.

domenica 14 novembre 2010




Lunedì:
In Grammatica interrogo su Predicato verbale, Predicato nominale, Complemento oggetto, Complemento predicativo del Soggetto e dell'Oggetto, Attributo.
Procediamo poi con la spiegazione.

In Geografia interrogo i volontari e procediamo con il settore primario.

Martedì:
In Storia interrogo sul primo capitolo e sulle scoperte geografiche. Riguardate bene i concetti chiave individuati in classe tramite lo schema. Procediamo con la spiegazione.

Mercoledì:
Interrogo in Letteratura e procedo con la spiegazione della Divina Commedia.
Studiate bene la vita di Dante, le date della Commedia, il tema del viaggio e lo spazio concepito dall'autore fiorentino. Vi servirà per l'interrogazione rispondere alle domande per casa; studiatele e ripetete le risposte ad alta voce.
Ripassate gli altri argomenti di Letteratura (v. domande di riepilogo nel blog e nei vostri quaderni)

Verifica di Grammatica!!!

Giovedì
Interrogo in Storia. Svolgete quindi i compiti assegnati per casa per prepararvi in maniera adeguata. In generale, allenatevi ad esporre e mentre parlate provate a controllare il lessico e la struttura delle frasi.
N.B.: non preparatevi solo un discorso unitario, ma rispondete alle domande guida.

Nell'ora di Approfondimento, come al solito, ci alleniamo in grammatica. Procediamo con l'analisi logica e diversi complementi.

Sabato
In Epica interrogo e procediamo con la lettura dei Canti dell'Inferno.
In grammatica avanziamo con l'analisi logica. Svolgete con attenzione i compiti assegnati per casa (questo vale sempre, naturalmente, per tutte le materie...).
In geografia interrogo e spiego il settore secondario in Europa.

Svolgere il tema per casa!!!

venerdì 12 novembre 2010

RIGUARDO LA PAGINA DI DIARIO


Le sue principali caratteristiche formali sono:
  • indicazione della data (talvolta anche dell'ora)
  • uso della prima persona
  • riferimento ad avvenimenti realmente accaduti oppure immaginati o che si spera possano realizzarsi
  • ordine cronologico
  • stile semplice, genuino, spontaneo (ma comunque curato...)

Esistono poi diari formali, scritti come documentazione di ciò che viene fatto e quindi perchè vengano letti da altri, come il diario di bordo del comandante di una nave, il diario di un esploratore, di uno studioso o uno scienziato..

RIGUARDO LA LETTERA




Domani avrete a disposizione questo schema durante il compito.. Fatene buon uso!

Prima fase: PROGETTAZIONE

Modifica e adatta alla situazione i seguenti, possibili spunti
  • perchè scrivi
  • riferimenti all'ultima volta che vi siete visti, alla vostra precedente lettera o ai motivi che ti spingono a scrivere
  • informazioni sulla tua vita scolastica (materie, insegnanti, compagni, ecc.) o extrascolastica
  • considerazioni, preoccupazioni, dubbi, incertezze, opinioni (legate alla traccia e quindi al tema che sei chiamato a sviluppare). Puoi raccontare una o più esperienze del Passato, riflettere sul Presente, immaginare il Futuro. Muoviti quindi in diverse direzioni temporali.
  • informazioni sul tuo destinatario/ speranza che vada tutto bene/ possibili occasioni in cui risentirsi
  • forrmula di congedo

Seconda fase: SCRITTURA
Segui lo schema, facendo attenzione agli elementi che deve contenere una lettera personale:
  • il luogo e la data in alto a destra
  • la formula di inizio, a sinistra, con il nome del destinatario; la formula è seguita da una virgola, dopo di che si va a capo con la lettera minuscola
  • il corpo della lettera, che comprende l'insieme degli argomenti che si vogliono comunicare; è suddiviso in paragrafi con l'opportuno a capo
  • la formula di chiusura, in basso a sinistra, contenente i saluti
  • la firma, posta a destra dopo i saluti
  • se occorre si può aggiungere un P.S.

Terza fase: CORREZIONE

Rileggi la lettera con grande attenzione e con il vocabolario accanto...

  • Ci sono tutti gli elementi della lettera personale?
  • Hai indicato il motivo della tua lettera?
  • Hai scritto in grafia leggibile?
  • Qualche parola o espressione può essere migliorata? Ti sembra troppo colloquiale?
  • Sei sicuro che l'ortografia sei corretta?
  • Sei stato spontaneo e sincero? Sei sicuro di aver esaurito l'argomento? Di non poterlo vedere da altre prospettive?
  • La punteggiatura è adeguata?

domenica 7 novembre 2010

Lezione on line sulla Commedia




Se vi venisse mai il desiderio irrefrenabile di sentirvi rispiegare la Comedìa...

http://www.youtube.com/watch?v=LFrQI4eij7c

Non pretendo che capiate tutto, ma vi chiedo di ritrovare in questa spiegazione, sicuramente un pò complessa e ideata per un pubblico più maturo, i principali concetti sentiti in classe.

L'agricoltura biologica


L'Agricoltura Biologica è un metodo di coltivazione naturale che esclude totalmente l'impiego dei prodotti chimici di sintesi, pesticidi e diserbanti garantendo alimenti privi di qualsiasi residuo tossico e ricchi di qualità nutrizionali e gusto.

fiori052.gif (15308 byte)

L'Agricoltura Biologica rispetta i naturali cicli stagionali e le caratteristiche del terreno cercando di rafforzare le leggi della natura che assicurano l'ideale produttività delle piante e favorendo il ripopolamento e la diversificazione di flora e fauna con benefici effetti sull'ambiente e la salute pubblica.

L'Agricoltura Biologica agisce inoltre a favore della vita "biologica": il piantare siepi arbusti ed alberi per ricreare habitat naturali idonei ad insetti, animali ed uccelli significa offrire alla fine un prodotto sano e vitale per il consumatore e per la natura stessa.

fiori052.gif (15308 byte)

fiori052.gif (15308 byte)

L'Agricoltura Biologica è un'agricoltura ecocompatibile e rispetta, tra l'altro, anche chi lavora impedendo che i contadini si avvelenino maneggiando sostanze tossiche addirittura, a volte, senza le necessarie precauzioni di solito troppo costose...( guanti, maschere, tute,...)

Il "metodo" di coltivazione dell'agricoltura biologica...

paesaggio.gif (39799 byte)

TERRENI PULITI l'agricoltura biologica "sceglie" terreni puri sui quali non siano stati usati prodotti chimici per un certo numero di anni e soprattutto lontani da fonti d'inquinamento

FERTILIZZANTI NATURALI la fertilità del terreno viene mantenuta e potenziata con concimi organici (letame), vegetali o misti (sovescio o composta), lavorazioni ridotte e rispetto della stagionalità

NO INSETTICIDI sono previsti solo mezzi difensivi naturali: la difesa dai parassiti viene attuata ricorrendo ad organismi utili (insetti loro predatori, rane, coccinelle, rondini, ecc.)

NO DISERBANTI la difesa dalle malerbe viene effettuata meccanicamente ( zappature e sarchiature) o tramite la rotazione colturale: sostituendo le colture infatti si evita di impoverire il terreno e soprattutto si ostacola la proliferazione di malerbe e parassiti il cui sviluppo è invece favorito dalla monocoltura

SALUTE DEGLI ANIMALI gli animali vengono allevati con tecniche che rispettino il loro benessere ed alimentati con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell'agricoltura biologica; sono evitate tecniche di forzatura della crescita, metodi industriali di gestione di allevamento e la loro salute viene salvaguardata con l'utilizzo di rimedi omeopatici e fitoterapici.

Il settore primario

Il settore primario comprende l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e lo sfruttamento delle risorse forestali, tutte attività che praticano la raccolta o la produzione di risorse biologiche, al fine di un loro utilizzo immediato o per una loro successiva trasformazione.

Sono incluse nel settore primario anche l’estrazione dei minerali e delle risorse energetiche, cioè materie prime che devono necessariamente subire una lavorazione industriale, e per questo motivo le statistiche preferiscono trattarle nel settore secondario.

Potenziale produttivo delle terre nel settore primario.

L’agricoltura è un’attività di primaria importanza, indispensabile per la sopravvivenza degli uomini; tuttavia la distribuzione delle coltivazioni nel mondo è molto irregolare.

Delle attività umane l’agricoltura, con l’allevamento è la più legata ai fattori fisici dell’ambiente: clima, rilievo e suolo agrario. Il clima assume un’importanza determinante per l’agricoltura, in quanto i vegetali per svilupparsi hanno bisogno di calore e di acqua.

In relazione al tipo di clima e di suolo si possono distinguere nel mondo diverse zone agricole, le regioni equatoriali, le regioni tra l’equatore e i tropici, mediterranee, monsoniche, temperate, desertiche e desertiche fredde.

Ci sono vari tipi di agricoltura: estensiva ed intensiva. Nell’ agricoltura intensiva si punta con ogni mezzo a ottenere rese elevate da superfici poco estese. Questo modo di gestire la terra viene praticato soprattutto in Europa e in Estremo Oriente, cioè in regioni agricole e naturali in cui gli spazi sono limitati e la densità di popolazione è elevata. L’agricoltura estensiva viene invece praticata dove esistono grandi disponibilità di terreno e scarsità di manodopera: in questo caso, grazie alla meccanizzazione spinta, si preferisce puntare a elevate produzioni con alti tassi di produzione pro capite, ma basse rese unitarie. Questa forma di agricoltura è tipica di Paesi che dispongono di vaste superfici, come gli Stati Uniti (agro industrie americane) la Russia e l’Ucraina, e che si limitano per lo più alle produzioni agricole di base: cereali e piante industriali.

Si possono identificare inoltre varie forme di agricoltura. L’agricoltura tradizionale, ha come caratteristiche distintive un largo impiego di manodopera e un basso livello di produttività. Spesso fa ricorso alla coltivazione di prodotti diversi in ciascun’unità produttiva, così da garantire l’ autoconsumo , generalmente affiancata dall’allevamento di un piccolo numero di animali utili per integrare la dieta alimentare, fornire concime naturale per i campi ed energia per svolgere i lavori più faticosi.

L’agricoltura moderna può anche essere definita come commerciale, essendo finalizzata esclusivamente alla vendita di prodotti.

Nella grande maggioranza dei casi, essa si identifica con l’agricoltura capitalistica. L’agricoltura commerciale viene praticata principalmente in Europa, dove prevalgono le aziende di piccole e medie dimensioni e nel Nord America, dove invece sono maggiormente diffuse le grandi aziende.

L’agricoltura di sussistenza si pratica nella fascia intertropicale e come scopo primario ha l’autoconsumo da parte degli stessi produttori.

La bassa produttività non consente di avere eccedenze da vendere, e ciò determina una mancanza di denaro che a sua volta impedisce ogni miglioramento nella produttività agricola.

Nel settore agricolo, attorno all’anno mille, vi fu una consistente ripresa e molte terre abbandonate vennero nuovamente messe a coltura.

Vi fu un consistente aumento della produttività che fu talmente rapido da meritare l’appellativo di rivoluzione.

Analogo processo si ebbe nel 1700 un’ulteriore innovazione ed un processo di privatizzazione delle terre che determinò una forte accumulazione di capitali da permettere investimenti anche in campo industriale.

Per integrare le proprie esigenze nutritive, l’uomo primitivo ricorreva alla caccia. Attualmente vengono privilegiate le attività zootecniche.

Le specie animali di maggiore importanza economica sono quattro, bovini, ovini, caprini e suini, ma rilevante è pure il ruolo degli equini, dei cammelli e degli animali da cortile. Nelle varie regioni della Terra l’allevamento viene praticato in modi molto differenti, legati non solo alle condizioni ambientali, ma anche al livello di sviluppo economico e alle diverse culture.

L’allevamento tradizionale, o pastorizia, si basa su animali scarsamente selezionati, alcuni dei quali sono adibiti ai lavori agricoli.

Questa forma di allevamento può essere praticata in forma nomade oppure sedentaria.

La prima prevale dove in quei territori che, per cause climatiche o morfologiche, non sono adatti all’agricoltura, quindi vi si allevano animali di modeste pretese alimentari, come le capre, la pecora e il cammello che si accontentano di pascoli magri e perfino di semplici arbusti.

Nei paesi sviluppati è invece diffuso l’allevamento moderno, caratterizzato dalla presenza soltanto di capi selezionati e ad alta resa produttiva.

Nelle aree a bassa densità demografica, dove sono disponibili grandi superfici libere, si pratica di preferenza l’allevamento estensivo.

L’allevamento intensivo è invece tipico delle regioni a elevata densità demografica, come il nord-est degli Stati Uniti e L’Europa centrale

Dopo agricoltura e allevamento, la principale attività primaria è la pesca.

Essa preleva dal mare immensi quantitativi di ittiche.

Esiste anche una pesca nelle acque interne, il cui ruolo economico è ridotto. Il suo interesse è soprattutto sul piano qualitativo, sia per il pregio delle varietà pescate, sia per l’elevata richiesta di alcuni sottoprodotti, in primo luogo il costosissimo caviale

Maggiore è il ruolo dell’acquacoltura, che fornisce ormai un quarto del pescato mondiale e presenta ritmi di crescita talmente intensi da far prevedere che, tra breve, supererà la pesca.

Le foreste mondiali, estese su meno di un terzo delle terre emerse, forniscono una risorsa di notevole importanza economica, il legno.

A prima vista si tratta di una risorsa rinnovabile, perché la natura provvede costantemente a far crescere gli alberi, ma l’attuale consumo di legname segue ritmi talmente intensi da non dare il tempo alle foreste di ricrescere.

Per questo motivo la deforestazione viene sempre più considerata un rischio di tipo ambientale.

Nei paesi poveri il problema della deforestazione è spesso sottovalutato, passando in secondo piano rispetto all’esigenza di ottenere un vantaggio economici dall’esportazione del legname.

Sotto il profilo qualitativo, le risorse forestali si differenziano in due grandi categorie: il legno duro e il legno tenero.

Il primo è difficile da lavorare, ma è anche molto pregiato.

Il secondo, a sua volta, trova largo impiego come materiale da lavoro nell’industria edilizia.

La produzione mondiale di legno, pari a 3,5 miliardi di metri cubi annui, comprende anche la legna da ardere, il cui consumo riguarda circa la metà del quantitativo totale.

Questa forma di utilizzo è minima nei Paesi sviluppati, dove è stata sostituita da altre fonti energetiche, ma nei Paesi scarsamente industrializzati la legna da ardere rappresenta ancora il principale tipo di combustibile, soprattutto a livello domestico.

PROGRAMMA SETTIMANALE...


Lunedì
In grammatica chiamo qualcuno alla lavagna ad analizzare frasi.
Procediamo poi con il complemento predicativo del soggetto e dell'oggetto pp.351 - 352.

In antologia vediamo la pagina di diario.

Martedì:
In Storia interrogo sul primo capitolo e sulle scoperte geografiche. Riguardate bene i concetti chiave individuati in classe e le domande a cui avete risposto per casa. Procediamo con la spiegazione.

Nell'ora di supplenza procedo con geografia se ci siete tutti; nel caso in cui alcuni siano al bowling andiamo in aula informatica.

Mercoledì:
Interrogo in Letteratura e procedo con l'introduzione alla Divina Commedia.
Studiate bene la vita di Dante, le date della Commedia, il tema del viaggio. Vi servirà per l'interrogazione rispondere alle domande per casa; studiatele e ripetete le risposte ad alta voce.
Ripassate gli altri argomenti di Letteratura (v. domande di riepilogo nel blog e nei vostri quaderni)


Giovedì
Interrogo in Storia. Svolgete quindi i compiti assegnati per casa per prepararvi in maniera adeguata. In generale, allenatevi ad esporre e mentre parlate provate a controllare il lessico e la struttura delle frasi.
N.B.: non preparatevi solo un discorso unitario, ma rispondete alle domande guida.

Nell'ora di Approfondimento, come al solito, ci alleniamo in grammatica. Ripassiamo il predicato nominale correggendo gli esercizi e procediamo con l'analisi logica.

Sabato
Tema! Riguardate i suggerimenti per la composizione che avete nel quaderno. Allenatevi con la che traccia che vi ho dato per casa.

lunedì 1 novembre 2010

La vita di Dante



La vita di Dante Alighieri è strettamente legata agli avvenimenti della vita politica fiorentina.

Alla sua nascita, Firenze era in procinto di diventare la città più potente dell’Italia centrale. A partire dal 1250, un governo comunale composto da borghesi e artigiani aveva messo fine alla supremazia della nobiltà e due anni più tardi vennero coniati i primi fiorini d’oro che sarebbero diventati i “dollari” dell’Europa mercantile.

Il conflitto tra guelfi, fedeli all’autorità temporale dei papi, e ghibellini, difensori del primato politico degli imperatori, divenne sempre più una guerra tra nobili e borghesi simile alle guerre di supremazia tra città vicine o rivali.

Alla nascita di Dante, dopo la cacciata dei guelfi, la città era ormai da più di cinque anni nelle mani dei ghibellini. Nel 1266, Firenze ritornò nelle mani dei guelfi e i ghibellini vennero espulsi a loro volta. A questo punto, il partito dei guelfi, si divise in due fazioni: bianchi (filopapali che volevano però mantenere l'indipendenza di Firenze) e neri.

Dante Alighieri nacque il 29 maggio 1265 a Firenze da una famiglia della piccola nobiltà. Nel 1274, secondo la Vita Nuova, vide per la prima volta Beatrice (Bice di Folco Portinari) della quale si innamorò subito e perdutamente. Quando morì sua madre Gabriella, la «madre bella», Dante aveva circa dieci anni. A 17, nel 1283, quando anche suo padre Alighiero di Bellincione, commerciante, morì a sua volta, Dante divenne il capofamiglia.

Il giovane Alighieri seguì gli insegnamenti filosofici e teologici delle scuole francescana (Santa Croce) e domenicana (Santa Maria Novella). In questo periodo strinse amicizie e iniziò una corrispondenza con i giovani poeti che si facevano chiamare «stilnovisti». Nelle Rime si trova l'insieme dell'opera poetica di Dante, dagli anni della gioventù fiorentina, lungo in corso della sua carriera letteraria, che non risultano inseriti inalcun'altra opera. È nell’ambito di questo insieme che possiamo trovare le tracce del distacco consapevole che è seguito alla prima stesura dell'Inferno e del Purgatorio , che avrebbe condotto Dante verso false concezioni filosofiche, tentazioni della carne e piaceri volgari.

A 20 anni sposa Gemma Di Manetto Donati, appartenente a un ramo secondario di una grande famiglia nobile, dalla quale avrà quattro figli, Jacopo, Pietro, Giovanni e Antonia.

Due anni dopo la morte di Beatrice, nel 1292, comincia a scrivere la Vita Nuova. Dante si consacra così molto presto completamente alla poesia studiando filosofia e teologia, in particolare Aristotele e San Tommaso.

Nelle Rime Petrose (1296 circa), forse dedicate ad una madonne Petra, bella e insensibile, si nota come l'originalità di Dante Alighieri si concreti nella corrispondenza tra materia e rappresentazione. Alla violenza della passione e alla crudeltà dell'amata corrisponde uno stile realistico, pieno di rimandi brutali.

Rimarrà affascinato dalla lotta politica caratteristica di quel periodo e costruirà tutta la sua opera attorno alla figura dell’Imperatore, mito di un’impossibile unità. Nel 1293, tuttavia, in seguito a un decreto che escludeva i nobili dalla vita politica fiorentina, il giovane Dante dovette attenersi alla cura dei suoi interessi intellettuali.

Nel 1295 infine, un'ordinanza decretò che i nobili riottenessero i diritti civici, purché appartenessero a una corporazione. Dante si iscrisse a quella dei medici e dei farmacisti, che era la stessa dei bibliotecari, con la menzione di «poeta». Quando la lotta tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri si fece più aspra, Dante si schierò col partito dei Bianchi che cercavano di difendere l’indipendenza della città opponendosi alle tendenze egemoniche di Bonifacio VIII Caetani, che fu Papa dal dicembre 1294 al 1303.

Nel 1300, Dante venne eletto tra i sei «Priori» — custodi del potere esecutivo, i più alti magistrati del governo che componeva la Signoria — che, per attenuare la faziosità della lotta politica, presero la difficile decisione di fare arrestare i più scalmanati tra i leader dei due schieramenti.

Ma nel 1301, proprio mentre a Firenze arrivava Charles de Valois e il partito dei Neri, sostenuto dal papato, prendeva il sopravvento, Dante fu chiamato a Roma alla corte di Bonifacio VIII.

Quando iniziarono i processi politici, accusato di corruzione, fu sospeso dai pubblici uffici e condannato al pagamento di una pesante ammenda. Poiché non si abbassò, al pari dei suoi amici, a presentarsi davanti ai giudici, Dante fu condannato alla confisca dei beni e «al boia» se si fosse fatto trovare sul territorio del Comune di Firenze.

Fu così costretto a lasciare Firenze con la coscienza di essere stato beffato da Bonifacio VIII, che l’aveva trattenuto a Roma mentre i Neri prendevano il potere a Firenze e che fu sempre suo feroce avversario.

A partire dal 1304, inizia per Dante il lungo esilio, nel corso del quale viene sempre accolto con favore: Verona, Lucca, forse anche Parigi… Dalla morte di Beatrice agli anni dell’esilio, si è dedicato allo studio della filosofia (per lui l’insieme delle scienze profane) e ha composto liriche d’amore dove lo stile della lode così come il ricordo di Beatrice sono assenti. Il centro del discorso non è più Beatrice ma «la donna gentile», descrizione allegorica della filosofia, che traccia l’itinerario interiore di Dante verso la saggezza.

Vagherà per città e Corti secondo le opportunità che gli si offriranno e non cesserà di approfondire la sua cultura attraverso le differenti esperienze che vive.

Nel 1306 intraprende la redazione della Divina Commedia alla quale lavorerà per tutta la vita. Quando inizia «a far parte per se stesso», rinunciando ai tentativi di rientrare con la forza a Firenze con i suoi amici, prende coscienza della propria solitudine e si stacca dalla realtà contemporanea che ritiene dominata da vizio, ingiustizia, corruzione e ineguaglianza.

Nel 1308, in latino, compone un trattato sulla lingua e lo stile: il De vulgari eloquentia, nel quale passa in revisione i differenti dialetti della lingua italiana e proclama di non aver trovato «l’odorante pantera dei bestiari» del Medioevo che cercava, ivi compresi il fiorentino e le sue imperfezioni. Pensa di aver captato «l’insaziabile belva in quel volgare che in ogni città esala il suo odore e in nessuna trova la sua tana». Fonda la teoria di una lingua volgare che chiama «illustre», che non può essere uno dei dialetti locali italiani ma una lingua frutto del lavoro di pulizia portato avanti collettivamente dagli scrittori italiani. È il primo manifesto per la creazione di una lingua letteraria nazionale italiana.

Nel 1310, con l’arrivo in Italia di Enrico VII di Lussemburgo, Imperatore romano, Dante spera nella restaurazione del potere imperiale, il che gli permetterebbe di rientrare a Firenze, ma Enrico muore.

Dante compone allora La Monarchia, scritto in latino, dove dichiara che la monarchia universale è essenziale alla felicità terrestre degli uomini e che il potere imperiale non deve essere sottomesso alla Chiesa. Dibatte anche sui rapporti tra Papato e Impero: al Papa il potere spirituale, all’Imperatore quello temporale.

Verso il 1315, gli venne offerto di ritornare a Firenze ma a condizioni che il suo orgoglio ritenne troppo umilianti. Rifiutò con delle parole che rimangono una testimonianza della sua dignità umana: «Non è questa, padre mio, la via del mio ritorno in patria, ma se prima da voi e poi da altri non se ne trovi un'altra che non deroghi all’onore e alla dignità di Dante, l’accetterò a passi non lenti e se per nessuna siffatta s’entra a Firenze, a Firenze non entrerò mai. Né certo mancherà il pane».

Nel 1319, fu invitato a Ravenna da Guido Novello da Polenta, Signore della città che, due anni più tardi, lo inviò a Venezia come ambasciatore. Rientrando da questa ambasciata, Dante venne colpito da un attacco di malaria e morì a Ravenna a 56 anni nella notte tra il 23 e 24 settembre 1321, dove si trova la sua tomba.

Cecco Angiolieri


Cecco Angiolieri, scrittore senese nato nel 1260 e morto nel 1313.

Figlio di un ricco banchiere, condusse una vita inquieta e dissipata e fu spesso ossessionato da problemi di denaro. Nei documenti il nome di Cecco è menzionato per multe e condanne; egli dovette inoltre essere coinvolto nel processo per il ferimento di tale Dino di Bernardino di Montelmo. Probabilmente visse quasi sempre a Siena, allontanandosi solo sporadicamente; nel corso della vita dilapidò l'eredità paterna e morì in miseria carico di debiti, tanto che i figli rinunciarono all'eredità.
Questi tratti biografici sembrano adattarsi perfettamente all'immagine che il poeta ha lasciato di sé nei suoi componimenti, tanto che per molto tempo e critici li hanno interpretati come degli sfoghi autobiografici, immediati e spontanei. In realtà la produzione dello scrittore senese s'inserisce in una ben definita corrente letteraria, nota come poesia comico-realistica, che si proponeva di capovolgere, facendone la parodia, tematiche e linguaggio della poesia stilnovista.

All'amore spirituale veniva contrapposto l'amore sensuale, al motivo della lode quello dell'ingiuria, alla donna-angelo la donna volgare aggressiva, alla celebrazione delle virtù morali l'elogio dei piaceri della vita, in particolare la donna, la taverna e il gioco.

A Cecco furono attribuiti 150 sonetti, ma sembra che solo 112 siano sicuramente suoi. Parte dei sonetti svolge il tema delle rime amorose, dedicate ironicamente a una certa Becchina; ideologicamente lontano dallo stilnovismo, Cecco utilizza il genere comico per creare dissacranti parodie dei moduli del dolce stile.

S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;

s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.

S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.

Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

E ora ascoltatelo in musica... Vi piace?

http://www.youtube.com/watch?v=HLPgP0VNqaw&feature=related


Oppure lo preferite recitato da Gassman?

http://www.youtube.com/watch?v=HLPgP0VNqaw&feature=related

PROGRAMMA SETTIMANALE...




Martedì:
In Storia controlliamo i compiti per casa e ci confrontiamo sui concetti chiave. Procediamo con il nuovo capitolo e, se riesco, interrogo una persona.

Mercoledì:
Interrogo in Letteratura e procedo con l'introduzione alla Divina Commedia.
Riguardate bene le domande che ho scritto alla lavagna e ho inserito nel blog per prepararsi all'interrogazione. Mi raccomando gli esercizi su Cecco Angiolieri!

In Antologia procediamo con la pagina di diario.

Giovedì
Vi ho chiesto di portare Geografia. Rivedete bene il capitolo su cui è stata fatta la verifica; procediamo con il nuovo argomento: il settore primario in Europa.

Nell'ora di Approfondimento, come al solito, ci alleniamo in grammatica. Vi porterò degli esercizi sulla coesione e sulla morfologia (soprattutto ortografia). Cercheremo di individuare gli errori più frequenti e ragionare su come è possibile evitarli.

Sabato
Ricordate il tema per casa e i compiti per ciascuna materia.
In Geografia interrogo e vediamo i diversi tipi di coltivazione.
In Epica interrogo e spiego Dante/ La Commedia. Svolgete i compiti che vi avrò assegnato per casa. Studiate bene la vita di Dante!
In Grammatica procediamo con i complementi. Cercate di individuare eventuali dubbi su quanto fatto finora.