mercoledì 19 gennaio 2011

ANALISI DEL TESTO POETICO



ANALISI DEL TESTO POETICO

1. Linguaggio poetico e linguaggio comune
Avvicinandoci allo studio del testo poetico dobbiamo sottolineare come il principale obiettivo del linguaggio comune sia di trasmettere in modo chiaro, inequivocabile, un particolare messaggio, ad esempio : “Antonio chiudi la finestra!”, il senso del testo è chiaro, chi l’ha codificato si è preoccupato, innanzitutto, di elaborare un testo di facile comprensione per raggiungere l’obiettivo fissato. Nel linguaggio comune il testo diventa uno “strumento” inteso a soddisfare una particolare esigenza, una volta raggiunto lo scopo diventa inutile, possiamo tranquillamente abbandonarlo.
Un discorso completamente diverso bisogna fare per il testo poetico, in questo caso il testo “non è mai uno strumento” finalizzato ad ottenere obiettivi esterni al testo stesso. Il poeta-emittente non si preoccupa di elaborare un testo che sia, innanzitutto, di facile comprensione; il testo non deve essere soprattutto chiaro, la sua funzione non è strumentale; esso ha valore in sé, trova in sé stesso il fine, come d’altronde tutta la produzione che appartiene al mondo dell’arte.
Per aiutarci a comprendere meglio la distinzione tra linguaggio poetico e linguaggio comune leggiamo questa bella pagina tratta da S. Guglielmino, T. S. Silvestrini “Guida alla lettura”, Milano 1988, ed. Principato:
“Il materiale usato dal poeta è lo stesso del linguaggio comune, cioè lo stesso materiale che ci serve ogni giorno e in ogni circostanza per le necessità di comunicazione e di rapporto della vita quotidiana.
Consideriamo di nuovo il verso:
“Dolce e chiara è la notte e senza vento...”
Se noi volessimo esprimere lo stesso contenuto per riferire a qualcuno una nostra esperienza o percezione potremmo dire abbastanza indifferentemente:
“E’ una notte serena e senza vento... “, “La notte è serena e non tira vento...”, “E una notte calma e luminosa” e via cambiando e mutando i termini o il loro ordine e la loro combinazione: il nostro destinatario riceverebbe sia in un modo che nell’altro l’informazione che vogliamo dargli riguardo alla realtà di quella notte e alla nostra percezione della sua bellezza. Questi mutamenti, nel linguaggio comune non intaccano sostanzialmente il senso di quanto si vuole comunicare.
Nel linguaggio poetico invece ogni mutamento di termine, ogni cambiamento nell’ordine delle parole, ogni accostamento, separazione, combinazione, ha un’importanza rilevante perché non è essenziale tanto ciò che si intende comunicare quanto il modo particolare con cui lo si esprime. Questo modo non è necessariamente il più preciso e definito, talora neanche il più chiaro; e non rispetta neppure l’ordine e gli accostamenti più comuni: è invece il più ricco di valori musicali e fantastici.
La parola, nel linguaggio poetico, non viene ricercata per la sua capacità di comunicare ordinatamente informazioni e conoscenze, quanto per le sue possibilità di sprigionare suoni che si leghino ritmicamente agli altri suoni del testo.
Allo stesso modo non si chiede alla parola di definire con precisione un oggetto distinguendolo da altri, ma piuttosto di rappresentarlo evocando tutte le possibili immagini che il significato comporta o che richiama per associazione, o che può suscitare in rapporto ad altri significati presenti nel testo poetico.
Perciò la polisemia di una parola (cioè il suo essere portatrice contemporaneamente di più significati) e l’ambiguità che ne consegue non solo non vengono evitate nel linguaggio poetico, ma sono consapevolmente sfruttate per moltiplicare i rapporti con li altri elementi nel testo poetico.
E’ come un gioco complesso e prezioso di echi e di riflessi, in cui ogni suono e ogni immagine non valgono più per se stessi, ma per tutte le possibilità che suggeriscono. Si costituisce quindi, nel linguaggio poetico, una rete fitta di rapporti così intrecciati tra di loro che non si può togliere un singolo elemento senza mettere in pericolo l’equilibrio del risultato finale. (op. cit. pagg. 70-71)

Anche grazie a quanto abbiamo appena visto cerchiamo di individuare quali sono gli elementi che caratterizzano, e quindi differenziano, un testo poetico da altri tipi di testi. Per comodità osserviamo forma e contenuto in modo distinto, anche se proprio nel testo poetico questi due elementi sono strettamente legati.

Forma

Gli elementi formali che caratterizzano un testo poetico sono:

l’essere scritto in versi
• l’attenzione per le rime, le assonanze e le consonanze
• la scelta dei termini secondo criteri fonici
• sintassi che spesso non segue le regole canoniche
• cura particolare per il lessico

Contenuto

Per quanto attiene al contenuto possiamo dire che non vi sono particolari argomenti che in qualche modo caratterizzano il testo poetico. E’ invece importante sottolineare come in esso il contenuto è strettamente legato alla forma, significato e significante sono tra loro uniti in un’unione inscindibile.
Ogni poesia è l’espressione unica di un particolare poeta, cercare d’esprimere i medesimi contenuti modificando la forma è impossibile, otterremo qualcosa di completamente diverso.

La complessità del testo poetico

Nell’avvicinarci ad un qualsiasi testo poetico dobbiamo ricordare che in esso nulla, o poco, è spontaneo, ogni elemento viene scelto non solo per il significato che porta con sé ma anche:
• per le relazioni che crea con le altre parti del testo
• perché è in grado di suggerire immagini
• sa evocare ricordi
• per la capacità di creare effetti musicali
• perché è in grado di creare associazioni d’idee

Studiare un testo poetico

Proprio per queste peculiari caratteristiche studiare un testo poetico è un’operazione piuttosto complessa, possiamo immaginarla come un percorso suddiviso in diverse fasi o livelli di lettura. La prima parte del percorso è legata all’analisi del testo, mentre la seconda si focalizza sull’interpretazione dello stesso.

Analisi del testo
Data la natura pragmatica del presente testo proponiamo, in modo schematico, un possibile percorso per l’analisi del testo poetico, ogni lettore, con l’esperienza, sarà in grado di crearsi un “proprio” percorso.
Nello schema si noti la distinzione tra lo studio dell’autore e del tempo in cui visse (PARTE I: analisi extratestuale), e l’analisi del testo vero e proprio (PARTE II: analisi testuale).


PERCORSO PER L’ANALISI DEL TESTO POETICO

PARTE I: Analisi extratestuale (o contestualizzazione)

FASE DESCRIZIONE SINTETICA OBIETTIVI NOTE

Prima
Inquadramento storico e socio-culturale Raccogliere quante più informazioni possibili, relative al momento storico e socio-culturale nel quale l’autore è vissuto Conoscere le coordinate storiche e socio-culturali nelle quali un determinato autore è vissuto è di notevole aiuto per la comprensione dei testi poetici che questi ha prodotto
(ad esempio, risulta difficile comprendere compiutamente la poesia Il cinque maggio di A. Manzoni, se non si conoscono la vita e le imprese di Napoleone).

Seconda
Studio della biografia dell’autore Conoscere la vita dell’autore. Vita e opere di un autore non possono essere considerate come due entità distinte, sarebbe un gravissimo errore, la vita si riflette nelle opere e queste ci consentono di comprendere la sua vita, in una unità inscindibile.
La presenza costante di alcuni temi nella poetica di alcuni autori si comprende appieno solo conoscendo la loro vita (pensiamo ad esempio a Pascoli e al tema frequente del nido familiare come fonte di felicità, un tale tema si collega alle tragedie familiari che l’autore ha vissuto quando era ancora ragazzo).

Terza
L’autore e il suo tempo Comprendere i rapporti tra l’autore e i contemporanei I poeti, ma tutti gli artisti in genere, rappresentano figure del tutto particolari all’interno di un gruppo sociale, è importante comprendere quale considerazione avesse il poeta da parte dei contemporanei. Troveremo posizioni che sono lontanissime tra loro, così Manzoni ebbe una notevolissima considerazione, mentre Dino Campana venne, per tutta la vita, considerato disturbato mentalmente.
Studiare il rapporto tra autore e contemporanei è importante anche perché bisogna ricordare che erano i contemporanei i reali destinatari del testo.
Non bisogna poi dimenticare che il testo potrebbe essere stato scritto per una particolare occasione.

Quarta
Analisi della produzione complessiva e collocazione del testo da studiare Collocare correttamente, all’interno della produzione complessiva dell’autore, il particolare testo poetico da studiare E’ importante avere una visione d’insieme delle opere prodotte dall’autore per comprendere il testo da analizzare. Se visto come parte di un insieme, e se collocato correttamente, diventa più facile comprendere il senso del testo.

Quinta
Studio della poetica Conoscere gli elementi essenziali che ci consentono di comprendere la poetica dell’autore Possiamo considerare la poesia studiata come un frammento della produzione del poeta, ebbene per comprendere quel frammento è necessario conoscere le linee guida del pensiero dell’autore, i temi più frequenti, l’uso del lessico, ecc.


PERCORSO PER L’ANALISI DEL TESTO POETICO
PARTE II: Analisi testuale

FASE DESCRIZIONE SINTETICA OBIETTIVI NOTE
Prima
Prima lettura Conoscere il testo In questa prima fase si legga il testo, lettura espressiva, cercando di evidenziare le pause e gli accenti per coglierne il ritmo.

Seconda
Prima comprensione. Comprendere il significato del testo “traducendolo” in prosa (fare la parafrasi) Nella seconda fase dobbiamo fare la parafrasi del testo. Parafrasi deriva dal greco paràphrasis e significa “frase posta vicino”. Nel fare la parafrasi dobbiamo ricordare che questa ha una propria indipendenza dal testo di riferimento, ci consente di individuare i contenuti del testo, ma da questo se ne distingue sia per la struttura, sia per il lessico. Dobbiamo inoltre ricordare che stiamo riscrivendo in prosa i contenuti del testo poetico, se in quest’ultimo le regole sintattiche spesso sono trascurate, non altrettanto deve avvenire per il testo in prosa.
Per fare la parafrasi consigliamo di:
• chiarire il significato di ogni singola parola o delle espressioni non immediatamente comprensibili, parole nuove, insolite, ecc;
• ricostruire la situazione complessiva dei fatti o delle emozioni rappresentate nel testo;
• ricercare un'espressione semplice e chiara, di un linguaggio comune, per ogni punto della poesia;
• ricercare il messaggio profondo del testo;
• individuare una chiave interpretativa che riveli il senso delle immagini poetiche

Terza
Individuazione dei nuclei tematici. La parafrasi ci consente di individuare quelli che possiamo definire nuclei tematici della poesia. Solo se saremmo in grado di individuare correttamente i nuclei tematici potremmo comprendere il significato complessivo del testo.

Quarta
Individuare e definire gli elementi metrici e strutturali presenti. In questa fase dobbiamo individuare:
1. il tipo di componimento (sonetto, ballata,
schema libero, ecc.)
2. la natura dei versi presenti
3. la posizione dell’accento ritmico, le
pause e gli enjambement

Quinta

Studio delle figure retoriche Individuare le eventuali figure retoriche presenti, cercando di comprendere quale significato l’autore intendeva attribuire alle diverse figure In quest’ultima fase cercheremo nel testo quelle che vengono definite “figure retoriche”, ossia quelle forme stilistiche usate dall’autore per ottenere particolari effetti. Il nome “retoriche” deriva dal fatto che tali figure furono studiate e codificate dalla Retorica antica (ricordo che presso i Greci e i Latini la Retorica era una materia di studio, coincidente con l’arte del parlare e scrivere con efficacia persuasiva)
Le figure retoriche che possiamo trovare nei testi poetici sono:
1. figure di suono (rima, assonanza,
consonanza, allitterazione, onomatopea)
2. figure sintattiche (anafora, ellissi,
enumerazione, climax, anastrofe,
iperbato, chiasmo)
3. figure di significato (similitudine,
metafora, analogia, sinestesia, metonimia,
sineddoche, ossimoro, iperbole, litote)


Dall’analisi all’interpretazione

Dopo l’analisi del testo possiamo passare alla sua interpretazione. Il testo analizzato viene ora osservato secondo quattro diverse chiavi di lettura:
• in relazione alla produzione poetica dell’autore
• in relazione alla produzione poetica del tempo
• in relazione alla produzione poetica in generale
• in relazione al mio rapporto con quel particolare testo
Rispetto all’analisi è necessario sottolineare come il momento dell’interpretazione sia più complesso, per interpretare è necessario avere una visione d’insieme che solo uno studioso è in grado d’avere. Quando scrivo “interpretare” intendo perciò conoscere le interpretazioni date dai critici letterari.