giovedì 28 ottobre 2010

Due testi del Dolce Stil Novo

Guido Cavalcanti






Perch’i’ no spero di tornar giammai



Perch’i’ no spero di tornar1 giammai2,
ballatetta, in Toscana3,
va’ tu4, leggera e piana5,
dritt’a6 la donna mia,
che per sua cortesia7
ti farà molto onore.8

Tu porterai novelle9 di sospiri
piene di dogli’ e di molta paura10;
ma guarda che persona non ti miri
che sia nemica di gentil natura11:
ché certo per la mia disaventura12
tu saresti contesa13,
tanto da lei14 ripresa
che mi sarebbe angoscia15;
dopo la morte, poscia,
pianto e novel dolore16.

Tu senti, ballatetta, che la morte17
mi stringe sì, che vita m’abbandona;
e senti18 come19 ’l cor si sbatte forte
per quel che ciascun spirito ragiona20.
Tanto è distrutta già21 la mia persona22,
ch’i’ non posso soffrire:
se tu mi vuoi servire23,
mena l’anima teco
(molto di ciò ti preco24)
quando uscirà del core.

Deh25, ballatetta mia, a la tu’ amistate26
quest’anima che trema raccomando:
menala teco, nella sua pietate27,
a quella bella donna a cu’ ti mando.
Deh, ballatetta, dille sospirando28,
quando le se’ presente:
«Questa vostra servente29
vien per istar con voi,
partita da colui
che fu servo d’Amore».

Tu, voce sbigottita e deboletta30
ch’esci piangendo de lo cor dolente
coll’anima e con questa ballatetta
va’ ragionando della strutta mente31.
Voi32 troverete una donna piacente33,
di sì dolce intelletto34
che vi sarà diletto
starle davanti ognora35.
Anim’36, e tu l’adora
sempre, nel su’ valore37.



Poichè
non spero più di poter tornare in Toscana, tu o ballata, veloce ed affidabile, va senza indugi, alla donna mia, che per via della sua gentilezza ti accoglierà con molto onore.

Tu porterai notizie dei miei sospiri, piene di dolore e di molta paura; ma stai attenta che non ti legga nessuna persona nemica del cuor gentile [nessuna persona malvagia]: che di certo a causa di questo fatto malevolo tu saresti osteggiata, e tanto criticata da qualcuno per colpa del mio componimento che il solo pensiero mi evoca angoscia; dopo la morte, poi, pianto e rinnovato dolore.

Tu ballata senti che sto per morire e che la vita mi abbandona; e senti come il cuore si agita con forza, a causa del manifestarsi di ciascuna mia funzione vitale. Tanto il mio corpo è gia distrutto che io non posso [più] soffrire: se mi vuoi aiutare porta l'anima con te (ti prego di questo) quando uscirà dal cuore.

Oh ballata, alla tua amicizia affido questa anima che ha paura: portala con te, nello stato angosciato in cui si trova, alla bella donna a cui io ti mando. Oh ballata, dille sospirando quando la vedi: "Questa ballata vi serve e viene per stare con voi, è partita da colui che fu servo per amore".

Tu, voce debole e sorpresa che esci piangente dal cuore sofferente, con l'anima e questa ballata va ragionando della mente stanca. Voi troverete una bella donna con un dolce intelletto, che avrete un piacere stare sempre in sua compagnia. E tu l'adorerai sempre per il suo valore.




DANTE ALIGHIERI


Tanto gentile e tanto onesta pare

*
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare1.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare2.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ’ntender no la può chi no la prova3:

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira4.

PARAFRASI
E' tanto nobile interiormente e tanto degna d'onore la mia signora, quando saluta qualcuno, che la lingua di chi riceve tale saluto ammutolisce e trema e gli occhi non osano guardare.
Ella cammina, circondata da lodi, benevola e umile, e sembra che sia una creatura scesa dal Cielo sulla terra per compiere miracoli.
appare così bella a chi la guarda che attraverso gli occhi dà al cuore una dolcezza che può essere compresa sola da chi la prova:e sembra che dalle sua labbra provenga un soffio dolce e pieno d'amore che dice all'anima di sospirare.