lunedì 22 novembre 2010

LE CIVILTA' PRECOLOMBIANE

Quando Cristoforo Colombo giunse in America, nel 1492 d.C., non trovò un paese disabitato, ma popoli che avevano sviluppato, nelle terre situate tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno, civiltà raffinate ed evolute.
Si trattava dei Maya, degli Inca e degli Aztechi, insediate in quelle zone fin dal 1500 a.C. I Maya vivevano soprattutto nella zona definita dagli archeologi Mesoamerica (Messico meridionale fino al Guatemala, al Belize e in parte all' Honduras e al El Salvador), gli Aztechi nella cosiddetta Area Intermedia e gli Inca nell'Area Andina.

Maya

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I bis-bis-bis nonni dei Maya, probabilmente, erano nomadi originari dell'Asia. Poi, dopo aver imparato a coltivare le piante selvatiche, si stabilirono nelle regioni a Sud del Messico. L' insediamento più antico è considerato Cuello, in Belize, che risale al 2000 a.C.

peperonciniI Maya si dedicavano, tra le altre attività alla raccolta di frutti selvatici (papaia, noci, sapodilla e spezie, quali peperoncino, vaniglia e origano) e all'agricoltura (mais, fagioli, zucche, cacao, tabacco).

Diverse le tecniche di coltivazione: "a maggese" ed "estensivo". Nel primo caso ai campi veniva concesso di prendersi un periodo di vacanza della durata di tre anni, che si alternava ad un anno di semina. Questo procedimento permetteva al terreno di riprendersi e dare frutti migliori negli anni successivi.

agricoltura MayaNel secondo caso (sistema estensivo), i campi non venivano mai messi a riposo, ma erano generalmente terreni ricchi d'acqua come le valli alluvionali. Anche il commercio aveva la sua importanza: giadeite, sale, cacao e prodotti locali in cambio di beni utilitari. L'alimento base per i Maya era il mais che veniva cucinato, dalle donne, in mille modi.
I chicchi del mais venivano posti in un vaso largo di terracotta, con acqua e calce, e lasciati riposare una notte intera. In questo modo si ammorbidivano e perdevano la buccia. La mattina successiva venivano trasformati in farina grossa.

vasi mayaPoco prima del pasto, un po' di farina veniva disposta su lunghe foglie di banano e fatta cuocere in appositi contenitori di terracotta. E voilà! Tortillas belle morbide, dopo una breve permanenza sulla brace, erano pronte. Ma non dobbiamo pensare che i Maya si ingozzassero di mais mattina, pomeriggio e sera.
Anche se, ironia della sorte, dopo una vita a base di questo cereale, da morti venivano sepolti con la bocca riempita di... mais macinato.
fagioliOltre a una o più perle di giadeite. Esistevano, infatti, oltre ai tipici chicchi gialli, anche i cosiddetti "tamales" (= foglie di granoturco ripiene bollite nell'acqua), i peperoncini pestati e i fagioli neri bolliti (avete presente quelli che i cercatori d'oro si cucinavano nel gamellino?).
E se un Maya si ammalava? Nessuna paura: c'era lo sciamano che con erbe, preghiere, riti magici, salassi e diete cercava, in men che non si dica, di rendere nuovamente arzillo e pimpante il paziente. E forse tutto questo serviva se la vita media di un maya s'aggirava intorno ai 40-50 che, per l'epoca, non era male!

Aztechi

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Gli Aztechi si stabilirono nella Valle del Messico nel XII secolo, dopo decenni di vita nomade.

Una leggenda narra che l'oracolo del dio Huitzilopochtli aveva predetto che la capitale degli Aztechi sarebbe stata fondata nel luogo in cui il popolo in cammino avrebbe incontrato... un'aquila su un cactus, con nel becco un serpente.

Così avvenne (ancora oggi questa immagine è simbolo del Messico) e la capitale, fondata nel 1325, fu chiamata Tenochtitlàn ovvero "il luogo del frutto del cactus". Sicuramente uno degli imperatori più importanti fu Montezuma: fu lui, alla fine del XV secolo, ad estendere l'impero Azteco dalla costa del Golfo al Pacifico, a sud fino al Guatemala e El Salvador.
peperoncinoGli Aztechi coltivavano mais, soprattutto, ma anche fave, zucche, peperoni verdi e rossi, pomodori, avocados, cotone, tabacco, "chia" - una sorta di salvia.
E sulla costa: cacao, vaniglia, ananas, mentre nelle valli la "batata", ovvero la patata dolce. Per aumentare la superficie coltivabile, gli Aztechi costruirono i cosiddetti "chinampas", dei piccoli isolotti di fango fissati al fondo con graticci di canne e radici.
Quando nasceva un bambino i sacerdoti consultavano una sorta di libro degli oroscopi per verificare se il neonato era nato sotto una buona stella. Il nome del piccolo era strettamente legato al giorno della nascita, mentre quello delle bambine comprendeva sempre la parola "xochitl", ovvero fiore.

AztechiLa società azteca era patriarcale. Quando una donna si sposava entrava a far parte del clan del marito che, se ricco, poteva concedersi anche più di una moglie. Solo gli aristocratici, poi, potevano sfoggiare oro e gemme considerati segni distintivi dello status sociale.
Gli Aztechi, come altre civiltà precolombiane, praticavano il sacrificio umano (perlopiù con un prigioniero di guerra). Questo avveniva soprattutto durante la Festa ("Nahuollin") in onore del dio Sole che, si credeva, si nutrisse solo di "calchiuatl", sangue umano, considerato il nettare degli dei.
Per questo motivo gli Aztechi erano continuamente in guerra con i propri vicini: non per sete di conquista, ma per procurarsi potenziali vittime sacrificali. D'altronde il Sole era la vita e offenderlo avrebbe significato la morte di tutto un popolo!

Inca

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Gli Inca entrarono da protagonisti nella storia del Sud America nel XIII secolo e più esattamente in Perù e nell'area andina. L'impero Inca durò 150 anni ed ebbe 13 imperatori.

Machu PicchuL'ultimo, Atahualpa, catturato nel 1532, fu fatto strangolare dal conquistador Francisco Pizarro. Il territorio abitato dagli Inca era molto vasto e comprendeva deserto, giungla e montagna. Proprio per rendere coltivabili anche i pendii più scoscesi, venivano costruiti, lungo i versanti delle valli, dei terrazzamenti costantemente irrigati grazie ad un complicato sistema di chiuse e cisterne.
Alimento base era la patata (con 250 varietà di diverse dimensioni e colori, dal giallo, al bruno, al nero al rosso), seguito dal mais, dalle zucche, dai fagioli, dai peperoni, dalla manioca, dalle arachidi e dai pomodori.

oro IncaGli Inca possedevano inoltre miniere da cui estrevano metalli come il rame, il bronzo, l'argento e l'oro.
Non è un caso che gli orafi andini fossero abilissimi nella confezione di monili ed oggetti vari.

Nella comunità Inca esisteva un rigido sistema di leggi. La colpa più grave era il furto, che veniva punito con la pena di morte. I reati minori venivano, invece, puniti "solamente" con la mutilazione di occhi, labbra ed altre parti del corpo.