lunedì 22 novembre 2010

SEMPRE GRAMMATICA: PREDICATO VERBALE E PREDICATO NOMINALE

  1. Innanzitutto è bene individuare il verbo (o predicato) nella frase. Ricordatevi che il verbo indica sempre l’azione che viene compiuta (o subita) dal soggetto.
  2. Una volta individuato, chiedetevi qual è la forma del verbo all’infinito. Ad esempio: “è tornato” sarà voce del verbo “tornare”; mentre “è bello” sarà voce del verbo “essere”.
  3. Se il verbo all’infinito è diverso da “essere”, si è quasi sicuramente in presenza di un predicato verbale. Se il verbo all’infinito è “essere”, si presentano due casi: o si tratta di un uso indipendente del verbo (come nei casi in cui “essere” è usato col significato di “stare”, “esistere”) e in tal caso sarà un predicato verbale; oppure “essere” è seguito da un nome o da un aggettivo, e in tal caso si è in presenza di un predicato nominale.
  4. Attento/a ai VERBI COPULATIVI, i quali possono svolgere la funzione di copula al posto del verbo essere: sembrare, divenire, riuscire
  5. Quindi perché vi sia un predicato nominale ci vuole necessariamente il verbo “essere” seguito da un nome o da un aggettivo.
  6. Nel predicato nominale il verbo “essere” prende il nome di “copula”, mentre il nome o aggettivo che segue sarà il “nome del predicato”. Copula più nome del predicato costituiscono il predicato nominale.
  7. Facciamo un esempio. Nella frase “Luca è un ragazzo intelligente”, il predicato è “è un ragazzo intelligente”. Si tratta di un predicato nominale perché c’è una forma del verbo “essere” (”è”) più un nome (”un ragazzo”). “è” è la copula; “un ragazzo” è il nome del predicato; “intelligente” è semplicemente un attributo (o aggettivo) riferito al nome del predicato.
  8. A proposito, parlando di regole grammaticali, ricordatevi sempre che la teoria da sola non basta, ci vuole sempre tanto tanto esercizio!